Si è concluso ieri il Versilia Yachting Rendez Vous, alla sua seconda edizione.
Dal 10 al 13 maggio, la via dello yachting più nota al mondo, via Michele Coppino a Viareggio, è stata teatro della seconda edizione della manifestazione fortemente voluta da Nautica Italiana, cantieri che vivono nell’area della darsena viareggina, fornitori e operatori che intravedono in questo evento un’opportunità commerciale in più.
Indubbiamente periodo e posizione sono degli asset importanti per il Versilia Yachting Rendez Vous, ma i fattori potenziali di successo sono anche altri, per esempio la possibilità di visitare le barche avendo l’occasione di visitare anche il cantiere nella maggior parte dei casi, come Codecasa, Perini-Picchiotti, Benetti, Azimut, Overmarine-Mangusta, Rossi Navi, poi, a pochi km di distanza Sanlorenzo, Ferretti Group con gli stabilimenti di La Spezia, Baglietto, CCN Cerri Cantieri Navali e altre realtà importanti che insistono tutte su un territorio abbastanza circoscritto.
Parliamo di questa seconda edizione, alla quale naturalmente prendono parte anche cantieri e aziende che provengono da zone più remote, per esempio Apreamare, Novamarine, SACS, Tornado, Canados, Cantieri di Sarnico, ISA – Palumbo Group, Anvera, solo per citarne alcuni. Chiaramente non è un’iniziativa che ha come obiettivo attrarre il grande pubblico, ma un evento che offre ad appassionati e operatori la possibilità di discutere di progetti futuri in un contesto sicuramente stimolante. Inoltre, è un momento nel quale le attività di BtoB sono agevolate dal contesto favorevole e da numerosi incontri e convegni organizzati nei giorni della manifestazione.
Al netto delle polemiche di questa o quella associazione, di questo o quel gruppo, di questo o quel raggruppamento, agglomerato, partito, fazione o altro che porti avanti la lunga tradizione che dal XII secolo accompagna le sorti di tutto ciò che in Italia divide anzichè unire, credo che anno dopo anno questa manifestazione si attesterà come evento imprenscindibile per l’industria nazionale.
Bianchi e neri contro rossi, bianchi contro i neri insieme ai rossi, rossi con i neri contro i bianchi che nel frattempo si dividono tra grigi e rosa ma non sanno con chi prendersela perchè nel frattempo i rossi sono viola e i neri virano in parte al viola in parte a tinte strane e poco note fino a tirar fuori il verde e il giallo, che da due colli combattono ma poi insieme, decidono di andare contro i bianchi che nessuno trova più, i neri che da qualche parte resistono, i rossi che sebbene dichiarati estinti si sono adattati al trasformismo combattente e si confondono tra la folla, mentre urlanti signori arcobaleno esclamano “viva l’estate! (confesso non era l’estate…)”, ricevendo l’approvazione di tutti sebbene pensino “Un po’ scontato, ma prova a dire che non è vero”. Ecco, tutto questo difficilmente produce progresso, quindi, eviterò di fare esempi che attingono alla nostra storia dove Guelfi e Ghibellini hanno dato il via a una lunga tradizione che ci vede sempre con quello contro l’altro, o con l’altro contro quello. Di esempi anche nei detti popolari ne abbiamo tanti per definire questo atteggiamento “contro”, quindi, non sta a me spendere altre parole per poi trovarmi costretto a usare scorciatoie comunicative. Evito di usarle perché mi spingono verso una leggera tendenza alla volgarità, che a mio avviso, a volte serve per dare corpo al messaggio, soprattutto quando questo è comunque destinato ad andare di corpo.
Torniamo al Versilia Yachting Rendez Vous, dove di messaggi forti ce ne sono stati nell’incremento del numero dei partecipanti rispetto lo scorso anno, così come a crescere sono stati gli eventi dentro e fuori la manifestazione, le barche esposte, le iniziative per agevolare l’incontro tra professionisti del settore. Ovviamente secondo me ci sono stati anche dei messaggi forti di polarità inversa. Uno di questi è stata la presenza di una barca che a causa della mia vista non più aquilina ho identificato solo quando ne ho percepito il profumo della vernice, pensando fino ad allora di trovarmi di fronte a un nuovo esemplare di Arcadia. Man mano che mi avvicinavo pensavo: “che l’abbia progettata l’ing. Guida non c’è dubbio alcuno…”.
E non mi sbagliavo, l’ing. Francesco Guida è effettivamente l’autore del progetto di questo ISA Yachts EXTRA 76, ma se non fosse stato lui credo sarebbe partita una causa di plagio e tutti avrebbero detto che in effetti una certa somiglianza con gli Arcadia si nota. Io pensavo fosse un nuovo modello del cantiere partenopeo, vista anche la similitudine dello scafo, in termini estetici almeno. Di solito si modificano un po’ le linee, magari anche i volumi, ma questo lo fanno due progettisti diversi che si fanno il verso, in questo caso il progettista è lo stesso, cambia solo il cantiere…solo…ma se la vista non è la vostra migliore alleata per leggerne il logo dovete avvicinarvi. Ora, non discuto nulla perché non sta certo a me, se non da osservatore privo di cappelli bianchi, neri, rossi, rosa, verdi e gialli, però mi sono subito chiesto: “se domani incontro forme simili in mare sarà un Arcadia o un ISA?” – Mi sono risposto: “facile, sarà un Guida”. Così, ho fatto come i bianchi che diventano rosa o grigi, mentre gli altri diventano viola e così via, ho trovato una risposta che sebbene un po’ scontata almeno è vera.
Mi ero ripromesso di rifuggire dalla vena polemica, ma poi ho capito che sarei finito con utilizzare un linguaggio di sintesi e non voglio fornire di me un’immagine diversa da quella che il mio animo gentile chiede di rappresentare di sé. Quindi, anche stavolta ho pensato “…’fanculo agli indugi” e ho scritto ciò che penso.
Sono contento che il Versilia Yachting Rendez Vous si sia confermato un evento di interesse destinato a crescere, ritengo che iniziative simili siano potenziali fonti di soddisfazione per tutti i coinvolti dell’industria nautica. Ritengo anche che non sia in antitesi con Genova se non nella misura in cui un bianco parla con un rosso, dopo che si è confrontato con un nero mentre grigi e rosa stanno a sentire, in attesa di capire se scurirsi o schiarirsi senza troppo schierarsi per non arrischiarsi.